Conviene, oggi, aprire un salone da parrucchiere o comunque intraprendere questo tipo di attività?
Ci sono svariati aspetti favorevoli ma anche alcuni elementi negativi che possono concorre in questa scelta e, in questo post, li valuteremo assieme.
Fare il parrucchiere: i vantaggi
Il mondo è decisamente cambiato negli ultimi 20 anni: dall’avvento di internet alle varie crisi economiche che si sono succedute, molte tipologie di lavori sono scomparse, sostituite da altre. Prendi il caso dei corrieri: un tempo erano un lavoro di nicchia, mentre oggi è diventato uno dei lavori più diffusi grazie allo sviluppo del commercio elettronico e di Amazon.
Fare il parrucchiere, però, è uno dei mestieri che sembra non conoscere crisi. Vediamo, in sintesi, i vari pro nel fare il parrucchiere.
1. è un lavoro molto richiesto
Ancor oggi, parrucchieri ed estetiste sono mestieri che non conoscono crisi. Le scuole di formazione sono in crescita e sono presenti praticamente in tutte le città italiane e il giro di affari del settore è miliardario. Di sicuro, scegliere di fare il parrucchiere significa non avere grossi problemi nel trovare lavoro.
2. tutte le donne e la maggior parte degli uomini hanno capelli da farsi gestire
Perché fare il parrucchiere non è un mestiere destinato ad estinguersi? Perché tutte le donne hanno i capelli (salvo problemi di salute) e anche la maggior parte degli uomini li ha (e comunque, anche quando ne ha pochi, l’uomo deve comunque farseli aggiustare almeno una volta al mese).
E siccome tenere a posto i capelli non è solo una questione di vezzo e di estetica, ma anche di praticità, ci sarà sempre la necessità di rivolgersi ad un parrucchiere.
3. il parrucchiere non potrà essere sostituito dalle macchine
Strettamente collegato al discorso precedente, c’è il fatto che, almeno per i prossimi 30/40 anni, non ci potrà essere una macchina che sostituisca l’essere umano nello svolgimento della professione del parrucchiere. Anche se da un punto di vista puramente tecnologico, non ci sarebbero grossi problemi nel creare macchine in grado di tagliare e colorare i capelli (ci sono già svariati prototipi funzionanti), nella realtà, il look di una persona non sarà mai standardizzabile a tal punto da poter programmare una macchina riuscendo ad accontentare i clienti.
4. sta cambiando il modello di business e quindi servono molti parrucchieri preparati
Il modello di business del mondo dei parrucchieri sta cambiando, perché sempre meno spazio ci sarà per i piccoli saloni, che finiscono per non essere realmente profittevoli, a favore di saloni più grandi, nei quali realizzare economie di scala. Per questo motivo, ci sarà sempre più bisogno di parrucchieri dipendenti preparati e appassionati. Non è necessario aprire per forza la propria attività riuscendo comunque a ottenere un buon stipendio.
5. puoi iniziare da dipendente e poi aprire la tua attività
A differenza di molti altri mestieri (pensa all’operaio in fabbrica, ad esempio), fare il parrucchiere apre le porte alla possibilità di fare impresa entro pochi anni. Una volta maturata l’esperienza necessaria prevista dalla legge, si può aprire il proprio salone, avendo già le competenze tecniche per farlo. Un bravo commercialista può supportare nelle fasi di apertura e nella gestione iniziale dell’impresa.
6. aprire un salone non è molto costoso
Quanto costa aprire un salone? Aprire un salone magari in una zona non troppo centrale e commerciale può rappresentare un investimento non troppo costoso. Una volta arredato il salone e adeguato alle varie normative, si tratterà di acquistare i macchinari necessari che, però, non sono così costosi come quelli, ad esempio, necessari ad un centro estetico. Se non si hanno pretese estetiche troppo elevate, un salone può essere aperto con poche migliaia di euro di investimento iniziale.
7. la marginalità è alta (su alcuni servizi)
Quando inizi a lavorare come parrucchiere ti accorgerai che ci sono servizi che richiedono molto tempo ma che non costano molto (tipo la piega) e che sono poco profittevoli, che significa che lasciano poco margine di guadagno per il titolare, ma ce ne sono altri, i cosiddetti servizi avanzati, che sono magari molto lunghi ma che vengono fatti pagare tanto come, ad esempio, il balayage. Una cliente che vuole un servizio molto particolare e acquista magari anche dei prodotti, può benissimo spendere svariate centinaia di euro.
8. se lavori bene, un certo numero di clienti lo avrai di sicuro
Il business dei parrucchieri è simile, per certi versi, a quello di una pizzeria: se la pizza è buona, i clienti li avrai. Se sei bravo a tagliare i capelli e a svolgere i servizi più avanzati, non starai di certo tutto il giorno con le mani in mano ad aspettare i clienti. Ovviamente, avere un po’ di clienti non significa avere la garanzia di avere abbastanza profitti, perché ci sono svariati costi e imprevisti da tenere in considerazione, ma è sempre meglio rispetto allo svolgere un’attività che, invece, deve andare a caccia di clienti tutti i giorni.
9. puoi aggiornarti e restare al passo coi tempi
Il settore della formazione nel settore dell’estetica in genere, è molto sviluppato, e consente a tutti i parrucchieri volenterosi di formarsi in modo costante. Le aziende di formazione sono molte e propongono corsi avanzati di tutti i tipi e sono molto abili (troppo?) a creare nuove tecniche e nuove tendenze che consentono ai parrucchieri di aggiornarsi, senza correre il rischio di restare al palo e venire percepiti come non “alla moda”.
10. le tasse, se rientri nel regime forfettario, non sono elevate
Infine, se aprirai il tuo salone di acconciature, almeno inizialmente, potrai contare sul regime forfettario che risulta essere molto vantaggioso: infatti, anche se i costi non vengono detratti, potrai avere una aliquota di tasse pari al 15% dei ricavi. Tra l’altro, nel momento in cui scriviamo, è appena stata approvata la norma che porta il limite massimo per aderire a questo regime da 65 a 85.000 euro.
In pratica, se fatturi 85.000 euro, pagherai soltanto 12.750 euro di tasse, ben poca cosa se pensi che l’aliquota arriva fino al 43% dei ricavi…
Fare il parrucchiere, gli svantaggi
Non ci sono solo vantaggi nel fare il parrucchiere. Sia che tu decida di fare il dipendente, sia che decida di aprire la tua attività, ci sono alcuni fattori che potrebbero scoraggiarti e che devi avere ben presente prima di intraprendere il tuo percorso formativo. Vediamoli assieme.
1. eccessiva concorrenza
Se diventi un parrucchiere, dovrai fare i conti con due tipi di concorrenza. La prima riguarda il numero di aspiranti parrucchieri: le scuole di formazione sfornano nuovi parrucchieri ogni anno e non tutti riescono a trovare lavoro. Spesso i titolari se ne approfittano e utilizzano i dipendenti apprendisti fin quando non devono trasformarli in operai, perché sanno di poter contare su molta disponibilità sul mercato. La seconda concorrenza riguarda il numero di saloni: ti basta fare un giro per qualunque via commerciale di qualunque città italiana per verificare il fatto che i parrucchieri sono davvero tantissimi! Siccome la torta rappresentata dai clienti è sempre la stessa, per ogni nuova apertura la fetta che spetta a ciascuno salone si assottiglia.
2. turni di lavoro lunghi e si lavora nel weekend
La giornata di lavoro di un parrucchiere inizia la mattina e termina in serata. Ci sono attività che restano aperte anche oltre le 20, per non parlare di quelle che operano all’interno dei centri commerciali dove, tra l’altro, si lavora anche la domenica. In genere, tra l’altro, in questo lavoro i ritmi tendono ad aumentare nel fine settimana: mentre per chi lavora in un ufficio il venerdì è il giorno meno pesante e il sabato si sta a casa, chi fa il parrucchiere sa che proprio il venerdì e il sabato sono i giorni in cui il carico di lavoro è maggiore.
3. viene richiesto di saper vendere
Molti titolari prevedono oggi, già a livello contrattuale, anche mansioni legate alla vendita di prodotti e servizi ai propri dipendenti. Questa cosa spesso non viene molto apprezzata da parte dei dipendenti, che preferiscono limitarsi ad eseguire i servizi richiesti dal cliente, senza adoperarsi nelle tecniche di vendita che, magari, non gli appartengono.
Purtroppo, o per fortuna dal punto di vista del titolare, è sempre più inevitabile che anche i dipendenti sappiano come vendere più prodotti e servizi al cliente, in modo da incrementare il valore medio dello scontrino. Con delle politiche chiare di incentivi e premi è possibile accontentare tutti.
4. da titolare, devi lavorare anche oltre l’orario
Nel momento in cui passi da essere un semplice parrucchiere ad essere un parrucchiere titolare di saloni scopri quanto complesso sia il tuo nuovo lavoro. Infatti, al titolare spetta il fatto di fare i conti, di gestire il personale, di trattare con banche e fornitori e anche, oggi come oggi, anche di curare la parte relativa alla comunicazione sui social. Oggi un titolare lavora molto di più rispetto a quanto avveniva in passato, quando era sufficiente occuparsi dei clienti e poco altro.
Chi pensa che fare il parrucchiere titolare di salone consista solo nel fare tagli, pieghe e colorazioni, sarà costretto a ricredersi. Chi commette questo errore, in genere, ne paga le conseguenze, perché è molto facile indebitarsi a causa di errori strategici gravi.
5. concorrenza feroce
In Italia, ormai, i negozi su strada stanno chiudendo quasi tutti. Anche i bar e i tabacchi, un tempo totem incrollabili e attività definite come “sicure”, iniziano a tirare giù le saracinesche per sempre. Saloni di acconciature e centri estetici, invece, spuntano fuori come funghi. Questo si traduce in un problema nel momento in cui ci si rende conto del fatto che la popolazione è sempre la stessa e, quindi, la fetta di torta che spetterà ad ogni salone si riduce ad ogni nuova apertura.
Senza considerare il fatto che i giovani titolari hanno anche maggiori capacità di tenersi aggiornati e di comunicare sui social, rendendo spesso “vecchio” un parrucchiere di poco più di 40 anni (che non si aggiorni, ovviamente).
6. tanti costi fissi
I costi fissi, man mano che si cresce, aumentano sempre più. I costi per i prodotti, per gli strumenti, i consumi dell’energia e, ovviamente, quello per i dipendenti. Crescere significa aumentare i ricavi, ma anche i costi, e questo aspetto non viene tenuto abbastanza in considerazione da parte dei giovani, e inesperti, titolari. Quando aumentano molto i costi, possono bastare pochi mesi di calo di fatturato per indebitarsi e pagarne le conseguenze per anni. Occorre fare molta attenzione e tenere sempre sotto controllo tutti i costi.
7. tasse elevate se si superano i minimi
Nel momento in cui si superano i limiti fissati dal regime forfettario (dal 2023 si tratta di 85.000 euro), la tassazione aumenta a dismisura. Ci sono parrucchieri non abituati a pagare molte tasse perché, appunto, inseriti nel regime forfettario e anche grazie ai pagamenti non registrati (che, oltre che illegali, stanno diminuendo anno dopo anno grazie all’uso delle forme di pagamento elettronico) che vengono colti di sorpresa nel momento in cui iniziano a crescere.
Un titolare di salone tende a pensare, almeno all’inizio, che tutti i soldi che ha in banca siano suoi, salvo scoprire poi che, nella realtà, parte di quei soldi appartengono allo stato, che presto li reclamerà attraverso tasse e imposte. Quando capita tutto ciò, si finisce per indebitarsi perché non si dispone del denaro sufficiente a pagare le tasse.
8. necessità di avere dipendenti
Un salone senza dipendenti non è realmente profittevole, se non quando sei molto giovane e ti accontenti di quel che riesci a incassare lavorando da solo o, al limite, con un apprendista. Un tempo le cose non stavano affatto così: ci sono parrucchieri e barbieri che hanno mantenuto famiglie e acquistato immobili grazie al proprio salone. Oggi, tra costi fissi e tasse, non è più possibile. Per poter davvero rendere profittevole questo lavoro, è necessario ricorrere a dei dipendenti. Perché? Perché occorre mettere in leva le ore lavorate, incassando più di quanto è possibile incassare lavorando da soli. Pensa al sabato, ad esempio: puoi servire solo, faccio per dire, 10 clienti, eppure avresti almeno altre 10 richieste di servizi, che non puoi accontentare in quanto lavori da solo. Con un dipendente, potresti raddoppiare l’incasso.
La presenza di dipendenti, però, ha molti costi, che non si limitano solo allo stipendio e ai contributi, ma comprendono anche i costi di formazione e quelli necessari per gestire il team e dirimere eventuali problematiche.
9. rischio di non restare aggiornati
A causa del mio mestiere di consulente e titolare di agenzia che si occupa di supportare i titolari di saloni di acconciature, vedo molto spesso accadere un fenomeno spiacevole: quello di parrucchieri poco più che quarantenni, che iniziano a non essere più apprezzati dai clienti che preferiscono i concorrenti più giovani. Non è giusto moralmente, ma questo è ciò che spesso accade.
Fare il parrucchiere è un lavoro che ha a che fare con la moda e con la giovinezza, e questo lascia fuori molti parrucchieri più adulti che smettono di aggiornarsi, sia da un punto di vista tecnico che a livello di comunicazione. Questo rischio è, purtroppo, sottovalutato e viene percepito quando è troppo tardi.
10. aggressività delle aziende
Nel settore del beauty le aziende sono molto aggressive. Ci sono agenti che girano tutto il giorno per saloni e cercano di strappare nuovi contratti ai parrucchieri. Siccome i parrucchieri da un lato sono molto amanti dei prodotti e dei corsi di formazione e, dall’altro, non hanno un carattere particolarmente aggressivo e scorbutico, tendono così a finire vittima di questa pressione costante. Quando hai ogni giorno 3 o 4 agenti che provano a venderti qualcosa, anche il più tosto dei personaggi finisce per farsi tentare e acquistare qualcosa.
Perché è nocivo questo atteggiamento? Perché molti parrucchieri, senza neanche accorgersene, finiscono per regalare alle aziende gran parte dei loro ricavi, tra corsi di formazione, prodotti e nuovi strumenti.
Quanto guadagna un parrucchiere?
Conviene aprire un salone? o svolgere questa professione?
Se sei un parrucchiere dipendente, sai già quanto puoi guadagnare, perché gli stipendi sono fissati dai CCNL, ossia i contratti nazionali di categoria. In figura, gli stipendi minimi previsti da uno dei tanti CCNL esistenti:
Ovviamente, questi sono i minimi contrattuali: se sei un bravo parrucchiere puoi contrattare stipendi più alti e incrementare i tuoi emolumenti con i premi di produzione e gli incentivi legati alla vendita di prodotti.
Se sei titolare di un salone, invece, è impossibile fare delle stime: ci sono parrucchieri che fatturano centinaia di migliaia di euro e molti altri che a stento riescono a portarsi a casa uno stipendio. Ciò che conta è riuscire a gestire il tutto in modo equilibrato e attento, senza perdere mai di vista i propri conti.
Conclusioni: conviene diventare parrucchiere?
Diventare un parrucchiere ha, come ogni professione, dei vantaggi e degli svantaggi, che abbiamo elencato nel post. Per concludere, possiamo dire che, da un lato ci sono parrucchieri molto bravi e appassionati del loro lavoro e, altri, che invece lo odiano e non vedono l’ora di smettere. Dall’altro lato, essere molto bravi non è sinonimo di successo.
Infatti, molti sono i parrucchieri che, una volta diventati titolari di attività, si limitano a cercare di migliorare sempre di più da un punto di vista tecnico, lasciando da parte le vere competenze che possono portarlo a ottenere il successo che merita, ossia la capacità di gestione, di effettuare scelte strategiche, di selezionare e formare il personale, di comunicare in modo efficace.
Il limite delle scuole di formazione italiane è quello di non fornire adeguate competenze in queste materie, lasciando che i giovani parrucchieri aprano la loro attività senza essere preparati da un punto di vista imprenditoriale.